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stata, avrebbe mostrato che il grosso della Mediterranean Fleet
– le corazzate Barham, Valiant e Warspite, la
portaerei Formidable e nove cacciatorpediniere, cioè la Forza A e
la Forza C – non c’era più: dopo la segnalazione del Sunderland
che aveva avvistato le navi italiane alle 12.25, infatti, l’ammiraglio
Cunningham era uscito in mare con le sue navi, alle 19 del 27,
per intercettare la formazione di Iachino. Proprio perché si
aspettava una ricognizione sul porto durante il pomeriggio, anzi,
Cunningham non era partito prima: aveva deliberatamente
tenuto in porto le sue corazzate affinché i ricognitori italiani le
trovassero lì e credessero quindi che la Mediterranean Fleet
sarebbe rimasta in porto.
Inoltre, per ingannare eventuali informatori nemici ad
Alessandria, Cunningham si era recato a giocare a golf durante il
pomeriggio del 27, per poi imbarcarsi furtivamente
sulla Warspite all’ultimo momento. Unico intoppo nel piano
britannico, la bassa velocità (19-20 nodi) che la forza navale
dovette tenere per non lasciare indietro la Warspite, che aveva
aspirato della sabbia nell’uscire dal porto con conseguenze
ostruzione dei condensatori dell’apparato evaporatore. Ciò
avrebbe ritardato la riunione tra le Forze A e C e la Forza B di
Pridham-Wippell, impedendo che tali forze riunite incontrassero
quelle di Iachino già nella giornata del 28 marzo.
Iachino ignorava del tutto tale situazione; Supermarina ricevette
notizia di messaggi non confermati che accennavano alla
presenza in mare di una/tre corazzate ed una portaerei al largo
di Alessandria (ed alle 20.35 del 27 il Servizio Informazioni riferì
di «3 navi da battaglia e 2 [sic] navi portaerei accertate ad
Alessandria ieri ore 13.00 (…) Oggi ore 13.00 una nave portaerei
– un incrociatore et un cacciatorpediniere 20 miglia a nordovest
di Alessandria alt Ore 17.00 Formidable rilevata per 102° da