Page 18 - Zara
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scontro di Gaudo: tra le 8.12 e le 8.55 la III Divisione inseguì la

            Forza B cannoneggiandola con i propri cannoni da 203, ma non
            riuscì  a  mettere  a  segno  alcun  colpo  e  alla  fine,  dato  che  le

            distanze  restavano  costanti,  interruppe l’inseguimento  dietro

            ordine di Iachino. Concluso il vano inseguimento e scambio di
            cannonate  –  al quale la I e VIII Divisione, non ancora

            ricongiuntesi  al  resto  della  formazione,  non  poterono

            partecipare, anche perché alle 8.38 avevano  dovuto ridurre  la

            velocità a 20 nodi (su ordine di Iachino, che aveva al contempo
            ordinato loro  di assumere  rotta 300°) a causa di un’avaria

            del Pessagno –, le navi italiane alle 8.55 accostarono per 270° ed

            assunsero rotta 300° e velocità di 28 nodi, ora tallonate a

            distanza  dalla  Forza  B,  che  tenne  informato  il  resto  della
            Mediterranean Fleet dei movimenti delle unità italiane. Quando

            se  ne  accorse,  alle  10.02  l’ammiraglio  Iachino  ordinò  alla  III

            Divisione di proseguire sulla sua rotta, mentre la Vittorio Veneto e
            le altre  navi  invertirono  la  rotta  (assumendo rotta 90°)  per

            sorprendere alle spalle la Forza B (portandosi ad est delle navi

            britanniche e poi accostando verso sud), porla tra due fuochi (la

            III Divisione ed il resto della formazione  italiana) e così
            impedirne la ritirata.  L’esecuzione di questa  manovra venne

            però temporaneamente  ritardata in quanto, alle 10.10,

            lo Zara lanciò un segnale di scoperta col quale riferiva di aver

            avvistato fumo  o alberatura sospetta per 300°; Iachino attese
            che  tale  avvistamento  venisse  chiarito,  ma  alle  10.34

            lo Zara annullò il segnale di scoperta e la manovra riprese.

            Le unità della Forza B erano però più a nord di quanto ritenuto
            (e  segnalato)  e  per  questo  l’incontro  avvenne  alle  10.50:  alle

            10.56 la Vittorio Veneto aprì il fuoco da 23.000 metri e la Forza B,

            attaccata  sul  lato  opposto  dalla  III  Divisione,  accostò

            immediatamente verso  sud e si ritirò inseguita dalle navi
            italiane,  ma  le  distanze  andarono  aumentando  ed  il  tiro
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