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da Granatiere e Fuciliere e seguita da Bersagliere ed Alpino, la III

            Divisione          (Trieste, Trento, Bolzano)             e      la     XII     Squadriglia
            Cacciatorpediniere (Corazziere, Carabiniere, Ascari). Una vera e

            propria “cintura di navi” che dovevano far quadrato attorno alla

            danneggiata corazzata di Iachino, proteggendola da ogni
            ulteriore danneggiamento.

            Iachino richiese la copertura aerea, e gli fu assicurato che era in

            arrivo: alle 14.30 erano già decollati quattro caccia pesanti

            Messerschmitt  Bf  110  del  X  Cat  per  abbattere  il  ricognitore
            Sunderland che controllava la forza italiana, e verso le 16 erano

            stati fatti decollare altri  sei Bf  110 per dare  scorta aerea alle

            unità  italiane.  Secondo  la  Luftwaffe,  gli  aerei  raggiunsero  la

            squadra di Iachino e la scortarono per 50 minuti, senza avvistare
            aerei nemici; l’ammiraglio italiano, al contrario, sostenne di non

            aver visto un solo aereo per tutta la durata della navigazione.

            Tra le 16 e le 16.15 giunse a Iachino ancora un messaggio che
            avrebbe dovuto metterlo all’erta: uno Ju 88 tedesco comunicò di

            aver  avvistato, alle  15,  una  formazione  britannica comprensiva

            di una corazzata su rotta 285°.

            Alle  18.10  la Vittorio  Veneto comunicò  a  tutte  le  altre  navi  che
            presto, dopo il tramonto, la  squadra italiana sarebbe stata

            oggetto  di  attacchi  di  aerosiluranti:  il  reparto  di  crittografi

            imbarcati sull’ammiraglia di Iachino aveva infatti intercettato alle

            17.45  un  messaggio  britannico  che  ordinava  attacchi  di
            aerosilurati da Maleme per il tramonto.



            Questo accadde solo tredici minuti dopo l’annuncio: alle 18.23
            (nel  frattempo  la  velocità  della Vittorio  Veneto era  scesa  a  15

            nodi: sarebbe tornata a 19 nodi solo alle 19.45) furono avvistati

            nove  aerosiluranti  britannici  (in  realtà  erano  dieci:  sei  Fairey

            Albacore e quattro Fairey  Swordfish, provenienti da Maleme  e
            dalla Formidable), che si mantennero a levante delle navi italiane,
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