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Nave POLA è fermo 195028»; alle 20 fu il Pola stesso a riferire per
radio di essere stato colpito da un siluro, ed alle 20.11 lo Zara gli
chiese «Dite vostre condizioni» (comunicazione che fu
intercettata dalla Vittorio Veneto). Secondo alcune fonti, non
appena Cattaneo vide il Pola immobilizzato, fece trasmettere
alla Vittorio Veneto il messaggio «Pola est fermo»; Iachino, però,
nego sempre di aver ricevuto questa comunicazione.
Alle 19.50, finito l’attacco e calata l’oscurità, furono spenti i
proiettori e fu cessato il fuoco contraereo, ed alle 20.11 cessò
anche l’emissione di cortine fumogene. Alle 20.05 l’ammiraglio
Iachino, che ancora non sapeva dell’immobilizzazione
del Pola (alle 20.07 l’ammiraglio aveva chiesto alle Divisioni se vi
fosse niente di nuovo), ordinò alla I Divisione di
posizionarsi 5000 metri a prua della Vittorio Veneto, in linea di fila
(poco prima, alle 19.55, aveva ordinato a tutte le navi di
assumere rotta 300° e velocità 19 nodi, confermando un ordine
dato alle 19.44, subito dopo la fine dell’attacco aereo).
Proprio alle 20.05, tuttavia, lo Zara trasmise alla Vittorio
Veneto (messaggio ricevuto dalla corazzata solo alle 20.13 e
consegnato a Iachino solo alle 20.16) il messaggio
«Nave POLA informa di essere stata colpita da siluro a poppa alt
Nave est ferma alt 200528». Cominciava così la fase più cruciale
della tragica nottata.
Alle 20.15 Cattaneo comunicò, con messaggio ricevuto
sulla Vittorio Veneto alle 20.25 e giunto a Iachino due minuti
dopo, «Salvo ordine contrario lascerò due Ct di scorta al POLA.
201528». Era probabilmente la decisione più sensata: inviare al
soccorso del Pola l’intera I Divisione sarebbe stato di scarsa
utilità e sproporzionato ai rischi, dato che era in mare, a sole 55
miglia di distanza (Iachino pensava 75, a causa di errori nelle
rilevazioni radiogoniometriche usate per localizzare le navi
nemiche), una formazione britannica di dimensioni sconosciute,