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1007 italiano ed uno Junkers Ju 88 tedesco) aveva visto ad
Alessandria tre navi da battaglia e due portaerei. Il giorno stesso
fu trasmesso a Supermarina un messaggio del X Fliegerkorps
che annunciava che un loro Ju 88 in ricognitore su Alessandria vi
aveva localizzato «due navi da battaglia classe QUEEN
ELIZABETH – una nave battaglia classe BARHAM – portaerei
FORMIDABLE et EAGLE – un incr. classe AURORA – un incr. classe
SOUTHAMPTON…»
La I Divisione diresse inizialmente per Augusta, poi, mentre era
in navigazione, ricevette l’ordine di portarsi presso lo stretto di
Cerigo entro l’alba del 28 marzo. Tra gli equipaggi si sparse la
voce che l’obiettivo della missione fosse l’intercettazione di un
convoglio in navigazione a Sud di Creta, oppure attraverso lo
stretto di Cerigo.
Alle 10.30 del 27 la I e la VIII Divisione si riunirono 55 miglia a
sudest di Capo Passero, poi si posizionarono 16 miglia a
poppavia della Vittorio Veneto, che era a sua volta preceduta di 7
miglia dalla III Divisione. La foschia ed il vento di Scirocco
ostacolavano il mantenimento della formazione, mentre non vi
erano difficoltà nel mantenere la velocità prefissata.
La navigazione proseguì senza incidenti – ma nella preoccupante
assenza della poderosa scorta aerea tedesca prevista: non si
videro che idrovolanti CANT Z. 506 che fornirono per qualche
ora scorta antisommergibile, e più tardi qualche aereo tedesco
in lontananza che passò senza dar segno d’aver visto le navi –
sino alle 12.25 del 27 marzo, quando il Trieste annunciò che la III
Divisione era stata localizzata da un idroricognitore britannico
Short Sunderland (si trattava di un velivolo del 230th Squadron
RAF decollato dalla base greca di Scaramanga, ai comandi del
capitano pilota D. G. Bohem): ora anche Iachino sapeva che la
sorpresa, presupposto fondamentale per la riuscita della