Page 8 - Da Barbiano
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comunicazione (avendo da poco superato Algeri), accelerò
subito a 30 nodi per intercettare le navi italiane, così invalidando
le ottimistiche previsioni di Supermarina. (Per altra fonte,
inizialmente il comando di Malta, ricevute le informazioni di
ULTRA, aveva deciso d’inviare la Forza K contro gli incrociatori
italiani, ma poi, per evitare un eccessivo consumo di nafta che
avrebbe potuto impedire alla Forza K di uscire in mare a
contrasto dell’operazione «M. 41», ed avendo notato che le navi
di Stokes erano già in posizione ideale, se avessero accelerato,
per intercettare le unità italiane presso Capo Bon, da Malta fu
ordinato a queste ultime di attaccare la IV Divisione).
Al contempo il comandante delle forze britanniche stanziate a
Malta, viceammiraglio Wilbraham Ford, dispose attacchi di
aerosiluranti che avrebbero avuto luogo all’alba del 13: ma
nessuno dei due incrociatori avrebbe mai visto tale alba. Ford
ordinò anche che la Forza K, con tre incrociatori e tre
cacciatorpediniere, lasciasse Malta per intercettare le navi di
Toscano a nord di Kuriat (circa 90 miglia a sud di Capo Bon).
Alle 22. 23 (per altra fonte 21.45) Supermarina comunicò al Da
Barbiano, con messaggio cifrato su onda radio 1950, «Possibile
incontro con piroscafi in uscita da Malta – Nessun piroscafo
nazionale aut francese su vostra rotta» (la partenza di piroscafi
da Malta, diretti a Gibilterra, era stata riferita dai comandi
tedeschi); alle 23.15 l’ammiraglio Toscano ordinò il posto di
combattimento, ed alle 2.10 del 13 il posto di combattimento
generale. La formazione era in linea di fila: in testa la Cigno, due
chilometri più indietro il Da Barbiano e dietro di esso il Di
Giussano. La velocità, come ordinato, era di 23 nodi. La luna era
sorta, ma il fitto annuvolamento (specie all’orizzonte) rendeva la
notte molto buia, benché la considerevole fosforescenza
dell’acqua creasse una zona di visibilità attorno alle navi.