Page 13 - Da Barbiano
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unità: Sikh, Legion, Maori, Isaac Sweers). Poi, tutti e quattro

            andarono all’attacco a tutta forza.
            Sul Da Barbiano, il primo ad avvistare i cacciatorpediniere nemici

            fu, quasi immediatamente dopo l’accostata, il terzo direttore del

            tiro, che si trovava in controplancia (secondo il sottotenente di
            vascello Silvini, in plancia comando, furono invece le vedette ad

            avvertire, mentre l’inversione di rotta era ancora in corso,

            “Avvistamento  unità  navali  sulla  sinistra”);  subito  dopo  anche

            l’ammiraglio Toscano ed il suo Capo di Stato Maggiore, capitano
            di  vascello  Giordano,  ambedue  in  plancia  ammiraglio,

            avvistarono a loro volta le unità avversarie (secondo una fonte,

            il Da Barbiano comunicò allora «Attenzione, piroscafi nemici» e

            subito dopo «Avvistamento unità navali sulla sinistra»). Tra
            quanti le videro vi fu, in plancia comando, il sottotenente di

            vascello Silvini: in base ai ‘baffi’ di prua, questi valutò che la loro

            velocità  fosse  di  28-30  nodi. L’ammiraglio  Toscano ordinò di
            portare  le  macchine  alla  massima  forza,  ordinare  «Vela  30»

            (velocità 30 nodi) al Di Giussano e poi  –  ordine  comunicato  per

            portavoce alla plancia comando del Da Barbiano, situata sotto la

            plancia ammiraglio, e per radio al Di Giussano – di aprire il fuoco.
            Era troppo tardi: il Sikh, già al traverso del Da Barbiano, cui defilò

            di controbordo sparando con le mitragliere, lanciò quattro siluri

            da un chilometro – da bordo del Da Barbiano si stimò la distanza

            in appena 300 metri  –  contro la nave ammiraglia della IV
            Divisione.

            In plancia comando, però, regnava l’incertezza. Il primo direttore

            del tiro, Aldo Cavallini, riferì al comandante Rodocanacchi che le
            torri erano pronte, cariche e in punteria, ma Rodocanacchi non

            ordinò di aprire il fuoco: forse pensava che l’ombra che era

            improvvisamente  comparsa  a  sinistra  potesse  essere  la Cigno,

            dato che la torpediniera, se avesse accostato a tempo insieme
            agli incrociatori, si sarebbe potuta trovare in quel punto, intenta
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