Page 16 - Da Barbiano
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Dopo mezzo minuto si avvertì un terzo scossone, più lontano: il

            terzo  siluro. A Maniscalco non rimase che  ordinare ai suoi
            uomini di mettersi in salvo.

            L’energia  venne  a  mancare  immediatamente, la  nave  cominciò

            subito a sbandare. L’equipaggiò iniziò ad abbandonare la nave,
            che  intanto  continuava  a  sbandare  sempre  più  rapidamente

            sulla  sinistra:  gli  ultimi  che  si  gettarono in acqua  lo fecero

            quando ormai il ponte di coperta era quasi perpendicolare alla

            superficie del mare.
            L’ultimo uomo a vedere l’ammiraglio di divisione Antonino

            Toscano fu forse il sottocapo Vincenzo Antro. Mentre iniziava a

            percorrere l’ultima scaletta che portava in coperta, Antro sentì la

            voce fioca di Toscano, ferito  gravemente, gli si avvicinò e lo
            riconobbe. L’ammiraglio gli disse “Aiutami sono ferito”

            reggendosi a fatica in piedi,  tenendosi con una mano alla

            ringhiera della plancetta. Non c’era nessun altro intorno. Antro
            prese  in  spalla  l’ammiraglio  Toscano  e  riuscì  faticosamente  a

            portarlo fino nei pressi dell’hangar, poi corse a prua in cerca di

            una zattera e di qualcuno che potesse aiutarlo, ma non trovò né

            l’una né l’altro. Tornato dall’ammiraglio, Antro cercò di aiutarlo,
            ma il buio pesto ed il forte  sbandamento lo resero inutile:

            Toscano, a causa della gravità delle sue ferite, non era più  in

            grado di muoversi, e, avendo compreso che era giunta la fine, gli

            mormorò “Lasciatemi qui, salvatevi”. A quel punto, il sottocapo
            Antro si gettò in acqua. L’ammiraglio Toscano non fu mai più

            rivisto. Alla sua memoria fu conferita la Medaglia d’oro al Valor

            Militare.
            Il comandante Rodocanacchi, dopo aver fatto tutto il  possibile

            per mettere in salvo i suoi uomini, cedette il suo salvagente al

            sottocapo Bettini, che non lo aveva, e rimase a bordo. Affondò

            con la sua nave; una Medaglia d’oro al Valor Militare onorò il suo
            gesto.
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