Page 21 - Da Barbiano
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della quindicina di uomini  che vi erano originariamente

            aggrappati solo in tre, tra cui Figari, sarebbero stati ancora vivi.
            L’enorme incendio che divampava dov’era stato il Da Barbiano si

            estinse soltanto alle dieci del mattino.

            Alle due del pomeriggio del 13 dicembre non  c’era ormai più
            nessuno in acqua, dunque la Cigno concluse le ricerche e fece

            rotta su Trapani. In tutto furono tratti in salvo 687 naufraghi, 250

            del Da Barbiano e 437 del Di Giussano, su  un totale  di  1504

            uomini imbarcati sulle due navi. I superstiti furono portati a
            Trapani, dove i feriti vennero ricoverati nei locali ospedali.

            Dei  784  uomini  imbarcati  sul Da  Barbiano,  sopravvissero

            soltanto 20 ufficiali (quattro dei quali feriti) su 43, 32 sottufficiali

            (otto dei quali feriti) su 121, 194 sottocapi e marinai (40 dei quali
            feriti) su 606 e quattro  tra militarizzati ed uomini della Regia

            Aeronautica (tra cui un ferito) su tredici.

            Furono recuperate dal mare le salme di cinque ufficiali, 18
            sottufficiali, 52 sottocapi e marinai e due tra militarizzati  e

            uomini dell’Aeronautica (molte delle quali sepolte a Trapani, non

            tutte identificate); risultarono invece dispersi altri 19 ufficiali, 71

            sottufficiali, 360 tra sottocapi e marinai e sette tra militarizzati
            ed  uomini  della  Regia  Aeronautica.  Scomparve  in  mare l’intero

            Stato  Maggiore della IV Divisione Navale;  oltre a Toscano  e

            Rodocanacchi, anche Giordano e Ghiselli furono tra le vittime.
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