Page 14 - Da Barbiano
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a risalire la formazione per assumere nuovamente la sua
posizione in testa. Il comandante in seconda dell’incrociatore,
capitano di fregata Alfredo Ghiselli, gridò “perché non si spara?”,
ma il comandante Rodocanacchi rimase attaccato al portavoce
che comunicava con l’ammiraglio Toscano, gridando “Sopra!
Ammiraglio!”. Poi Ghiselli, che teneva un binocolo puntato sul
cacciatorpediniere più vicino, esclamò “Ha lanciato, ha lanciato”
e Rodocanacchi rispose ordinando subito di mettere tutta la
barra a sinistra, ma non c’era più tempo.
Nelle torri il clacson d’allarme era suonato alle 3.30, ed i serventi
erano ai loro posti, pronti al fuoco; il secondo direttore del tiro,
tenente di vascello Maniscalco, fece subito seguire la punteria
alla torretta, ma sentì un vociare confuso nella torretta di
comando, situata sotto la torretta del secondo direttore del tiro.
Né dall’apparecchio di punteria generale del secondo direttore
del tiro, né dalla punteria della torretta, fu possibile vedere il
bersaglio: ci si limitava a seguire a controindice le indicazioni
della colonnina.
Dopo pochi istanti il capitano di vascello Giordano gridò nel
portavoce “ha lanciato [si riferiva al Sikh, nda] Tutto a sinistra” e
poi ripeté di nuovo “aprite il fuoco”. L’incrociatore iniziò ad
accostare a sinistra, ma subito – erano le 3.22 – il primo siluro
colpì a prua sinistra, sotto la torre numero 1 da 152 mm,
causando un iniziale sbandamento a sinistra, mentre la nave
veniva investita da un violentissimo fuoco di mitragliere, le
codette luminose dei cui proiettili apparivano chiaramente
visibili. Solo le mitragliere di sinistra del Da Barbiano fecero in
tempo a sparare qualche colpo prima che la coperta
dell’incrociatore fosse investita da una gragnuola di colpi di
mitragliera.
Dopo il Sikh, anche il Legion sparò coi cannoni e lanciò tutti i suoi
siluri contro il Da Barbiano, mentre l’Isaac Sweers sparò