Page 7 - Da Barbiano
P. 7
sarebbe potuta ordinare una velocità maggiore rispetto ai 23
nodi inizialmente previsti, un’abbreviazione della rotta prevista
(eliminare la deviazione a nordovest delle Egadi avrebbe
permesso di ridurre il viaggio di due ore) e/o un rinforzo della
scorta dei due incrociatori, ma nulla di tutto ciò fu fatto.
Il segnale di scoperta del ricognitore italiano, ritrasmesso dalla
stazione radio di Cagliari su onda 1950, fu intercettato dal Da
Barbiano ancora in porto a Palermo, e l’ammiraglio Toscano fu
così messo al corrente dell’avvistamento delle navi britanniche:
d’altra parte, non poteva far altro che attenersi agli ordini. Tale
segnale fu ricevuto anche dalla Cigno, ma non dal Di Giussano,
che non aveva ancora cominciato gli ascolti di navigazione; dalla
plancia del Da Barbiano, durante il posto di manovra, si cercò di
segnalarlo al Di Giussano, ma non essendo stato il segnale
compreso da quest’ultimo, e nonostante questi ne avesse
richiesto la ripetizione, il segnale fu annullato.
Nella lontana Bletchley Park, in Inghilterra, ULTRA era ancora al
lavoro. Lo stesso 12 dicembre i decrittatori britannici poterono
quindi far sapere ai loro comandi militari che «Gli incrociatori Da
Barbiano, Di Giussano e Bande Nere debbono lasciare Palermo
alle 18.00 di oggi 12 e procedere per Tripoli a 22 nodi, arrivando
a Tripoli alle 15 del giorno 13. Essi salperanno da Tripoli nella
notte del 14 per ritornare in Italia. Il Bande Nere rientrerà a
Palermo, ma la destinazione delle altre due unità non è
conosciuta»: tutto quello che serviva sapere per preparare un
nuovo agguato.
Al tramonto del 12 dicembre la IV Divisione, dopo aver superato
le Egadi, venne avvistata da un ricognitore britannico Vickers
Wellington dotato di radar ASV (Air to Surface Vessel), là inviato
in base alle informazioni di ULTRA, che comunicò i movimenti e
th
dati di moto delle navi italiane sia a Malta che alla 4 Destroyer
Flotilla: quest’ultima, non appena ebbe ricevuto la