Page 2 - Da Barbiano
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Capo Bon






            Il 13 dicembre  avrebbe dovuto prendere avvio un’operazione

            complessa di traffico, la «M. 41», con la quale sarebbero stati

            inviati  in  Libia  tre  convogli  per  totali  sei  mercantili  e  dodici

            cacciatorpediniere, più una scorta indiretta di due corazzate,
            cinque  incrociatori  e  nove  cacciatorpediniere  ed  una  forza

            d’appoggio di due corazzate, quattro  cacciatorpediniere e due

            torpediniere. Nel tratto finale della navigazione, i convogli

            avrebbero dovuto essere  scortati dagli aerei di base in
            Tripolitania: questi, tuttavia, avevano ormai così poco

            carburante – appena 25 tonnellate in tutto – da non poter più

            effettuare tale servizio. Per garantire la scorta aerea ai convogli
            in arrivo in Libia, si rese necessario programmare una nuova

            missione  della IV Divisione per il 12 dicembre. Al contrario di

            quanto inizialmente previsto, il Bande Nere non vi avrebbe

            potuto partecipare, perché immobilizzato da un’avaria: il carico
            di benzina ad esso destinato dovette così essere imbarcato sugli

            altri due incrociatori, assieme ad ulteriori quantitativi di

            rifornimenti. In tutto su Da Barbiano e Di Giussano furono

            caricate 100 tonnellate di benzina avio, 250 di gasolio, 600  di
            nafta e 900 di  vettovaglie; salirono a bordo  anche oltre a 135

            militari del Corpo Reali Equipaggi Marittimi di passaggio, diretti a

            Tripoli.
            Alle 16 del 12 dicembre, pertanto, gli uomini a terra in franchigia

            –  molti  erano  andati  nei  cinema  di  Palermo  –  furono

            immediatamente  fatti  tornare  a  bordo,  e  ci  si  preparò  per  la
            partenza.

            Già quel mattino, sul Da Barbiano, si era tenuta una riunione cui

            avevano partecipato l’ammiraglio Toscano, il suo Stato Maggiore

            ed i comandanti, direttori di macchina  ed ufficiali alle

            comunicazioni delle  navi che avrebbero partecipato  alla
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