Page 3 - Da Barbiano
P. 3

missione.  Al centro della discussione anche il fatto che la

            benzina trasportata non era  contenuta in lattine a chiusura
            ermetica come in molti viaggi  precedenti,  bensì in fusti non  a

            tenuta stagna (non sigillati, soggetti a perdita di benzina e così

            non collocabili nei locali  interni) che avevano dovuto essere
            sistemati in coperta, a poppa: ciò, al di là dei già menzionati

            gravissimi rischi in caso di attacco (possibilità di grave incendio

            anche per un solo proiettile giunto a bordo), avrebbe impedito

            anche  l’uso  di  parte  dell’armamento  degli  incrociatori,  le  cui
            stesse  vampe  dei  cannoni  avrebbero  potuto  incendiare  la

            benzina; peraltro i fusti, sistemati fin sotto le torri poppiere, ne

            impedivano anche il  brandeggio. In caso  di combattimento,

            prima di poter rispondere al fuoco si sarebbero dovuti gettare i
            mare i bidoni di benzina. Per maggior  sicurezza  si erano

            imbarcate  squadre  antincendio  supplementari,  con  tute

            d’amianto.
            Da Barbiano (capitano  di vascello Giorgio  Rodocanacchi) e Di

            Giussano (capitano  di  vascello  Giovanni  Marabotto),  mollati  gli

            ormeggi alle 17.24, lasciarono Palermo alle 18.10 (o 18.30) del 12

            dicembre, scortati dalla torpediniera Cigno (capitano di corvetta
            Nicola Riccardi). Vi sarebbe dovuta essere anche una seconda

            torpediniera di scorta, la Climene (le due torpediniere avrebbero

            dovuto  costituire  uno  schermo  protettivo  avanzato),  ma

            anch’essa non poté partire a causa di avarie alle caldaie.
            Il Da Barbiano,  al comando del capitano di vascello Giorgio

            Rodocanacchi,  imbarcava  l’ammiraglio  Toscano,  comandante

            della IV Divisione. L’incrociatore aveva a bordo in tutto 784
            uomini, tra cui 81 militari di passaggio, mentre gli altri 703 erano

            membri dell’equipaggio e del Comando della IV Divisione.

            L’ingombrante carico, sistemato ovunque  vi  fosse sufficiente

            spazio,  ed  il  sovraffollamento  della  nave  appesantivano
            l’incrociatore  ed  in  certi punti  rendevano  difficili  persino  gli
   1   2   3   4   5   6   7   8