Page 4 - Da Barbiano
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spostamenti del personale. La situazione era peggiore sul Da
Barbiano, il più carico dei due, sul quale era stata imbarcata la
maggior parte dei fusti di benzina.
Onde evitare la scoperta degli incrociatori da parte di ricognitori
britannici, Supermarina dispose che la IV Divisione sarebbe
dovuta transitare molto a nordovest delle Egadi (ben più che
nella missione precedente, passando circa 40 miglia a levante di
Marettimo così da evitare il tratto di mare a sud di tale isola,
dove le puntate dei ricognitori britannici erano frequenti), poi
dirigere verso Capo Bon (da doppiare alle due di notte del 13,
per poi passare davanti a Kelibia un’ora dopo) e
successivamente seguire la costa tunisina; la velocità da
mantenere per tutto il viaggio sarebbe stata di 22 (o 23) nodi. I
due veloci incrociatori ne avrebbero potuta ottenere una
maggiore, ma bisognava risparmiare nafta: si pensava persino di
scaricare a Tripoli una parte della nafta rimasta nei serbatoi alla
fine del viaggio, per consegnarla alle forze dislocate in Libia
(anche per questo si era scelta la rotta di ponente per Tripoli, più
breve ma più pericolosa, anziché quella di levante). Giunti a
Capo Bon alle due di notte del 13 dicembre, i due incrociatori
avrebbero diretto per l’arcipelago delle Kerkennah, dove
avrebbero trovato ad attenderli le
torpediniere Calliope e Generale Antonio Cantore, che li avrebbero
scortati a Tripoli. L’arrivo nella città libica era previsto per le 13
del 13.
Per tutelare la sicurezza della missione, Supermarina, tramite
Marina Messina, aveva disposto un agguato da parte di un
catena di sei MAS tra Pantelleria e Lampione (due MAS
sarebbero usciti da Trapani per pattugliare a zona a nord della
rotta che la IV Divisione avrebbe dovuto seguire, mentre gli altri
quattro, partiti da Pantelleria, avrebbero perlustrato le acque tra
quell’isola e Lampione), mentre la Regia Aeronautica aveva