Page 46 - Zara
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coperta.” Parodi chiese ancora “Devo far spegnere le caldaie?” a
cui il comandante rispose affermativamente, per poi richiedere
a sua volta “E, se potete trovarlo, fatemi parlare col direttore di
macchina”, spiegando subito dopo “Sono solo in plancia e
questo è l’unico telefono che funzioni”.
Parodi mandò il capo meccanico Alvaro Filippi alle caldaie
numero 1 e 2, per ordinare ai fuochisti di spegnerle, poi salì in
coperta ed ordinò a due fuochisti di cercare il direttore di
macchina, maggiore del Genio Navale Pasquale Chiapperini.
Capo Filippi non fece ritorno, mentre tornò uno dei fuochisti,
accompagnato dal maggiore Chiapperini. Parodi lo mise in
contatto telefonico col ponte di comando, ma dopo pochissimo
Chiapperini diede il ricevitore a Parodi, dicendogli “Parli lei, io
non capisco niente”; Corsi spiegò a Parodi “Il suo direttore non è
fonogenico. Lui non capisce quello che dico io ed io non capisco
quello che dice lui. Questo è un ordine per lui, riferiteglielo e
confermate: preparate per la distruzione della nave e
informatemi dei provvedimenti presi.” Subito Parodi fece quanto
ordinato; il direttore di macchina se ne andò senza dire niente.
Sembrava molto depresso.
Al suo posto giunse in sala macchine un cannoniere recante una
cassetta-mina ed una scatola di fiammiferi, asserendo “Questi ve
li manda il comandante in seconda Giannattasio”. Con l’aiuto del
fuochista, Parodi sistemò l’esplosivo sotto i tubi delle pompe di
circolazione, indi scese e svitò con una mazza (fissata alla
paratia) i bulloni del portello del condensatore. Tornato poi sul
piano di manovra, l’ufficiale vi trovò il tenente del Genio Navale
Alfredo Marchese, che era sceso per accertarsi che gli esplosivi
fossero stati recapitati e, una volta verificatolo, se ne andò
immediatamente. Parodi annunciò al comandante Corsi che nel
locale macchine prodiero tutto era pronto per l’autodistruzi0ne.
Questi ribadì che era solo in plancia, e disse che avrebbe dato