Page 43 - Zara
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Il capitano di corvetta Trallori ricordò poi che la prima salva da

            381  giunta  sullo Zara centrò  la  torre  numero  1  da  203  mm,
            “rasandola al  piano di coperta” (anche da  bordo delle navi

            britanniche si vide una torre da 203 dello Zara venire scagliata

            fuoribordo);  lo  scossone  dei  proiettili  giunti  a  segno  fece
            sussultare violentemente l’incastellatura della  plancia, “quasi si

            dovesse sradicare”, tanto che Trallori e molti altri faticarono a

            reggersi in piedi.

            L’esplosione dei proiettili da 381 proiettò ovunque una miriade
            di schegge, che falcidiarono  il personale della stazione di

            direzione  del  tiro,  i  serventi  del  complesso  da  100/47  mm  di

            prora sinistra e quelli del vicino obice. Un altro colpo centrò la

            plancia  all’altezza  delle  colonnine  di  punteria,  uccidendo  o
            ferendo quasi  tutti gli uomini addetti a queste ultime; un

            ulteriore colpo devastò la zona centrale della nave e penetrò in

            sala macchine, mettendo fuori uso la macchina di sinistra.
            Un  sottufficiale,  che  si  trovava  sul  ponte  batteria,  si  ritrovò

            circondato  da  incendi  e  cadaveri  di  commilitoni.  Un  altro

            sottufficiale         segnalatore          stava       dormendo            al     momento

            dell’attacco, e si ritrovò catapultato all’improvviso in un inferno
            di esplosioni  e devastazione: cercando scampo a questo

            macello, si fece il Segno  della Croce, invocò  tutti i Santi che

            conosceva, e si buttò a mare. Così fecero anche altri.

            Intanto era stato ordinato di  accostare a dritta e mettere le
            macchine a tutta forza, per cercare di allontanarsi, ma a causa

            del  timone  e  del  fatto  che  funzionava  (a  tutta  forza)  solo  la

            macchina di dritta, lo Zara finì con l’accostare mettendo la prua
            verso le navi britanniche.

            A  questo  punto l’incrociatore  fu raggiunto da  un’altra salva da

            381, che lo colpì sulla dritta, provocando nuovi enormi danni e

            facendo  esplodere  la  caldaia  numero  5.  A  seguito  dei  nuovi
            danni,  anche  la  macchina  di  dritta  iniziò  gradualmente  a
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