Page 38 - Zara
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essere coinvolta in un combattimento notturno nel quale non
avrebbe potuto difendersi adeguatamente se attaccata;
al Griffin, che si trovava ancora sulla linea di tiro delle corazzate
in procinto d’aprire il fuoco, fu ordinato in malo modo di levarsi
di mezzo.
Nessuno, sulle navi di Cattaneo, sospettava della presenza della
poderosa formazione nemica a pochi chilometri: sullo Zara, la
situazione appariva tranquilla. L’attenzione dell’ammiraglio
Cattaneo e del comandante Corsi era rivolta alla rotta, e
all’individuazione del Pola: entrambi sapevano che era molto
vicino, ma non riuscivano a vederlo nel buio. Le navi italiane
procedevano a 12 nodi; era stato ordinato di ridurre a 6 nodi in
quanto si era ormai vicini al Pola, ma non era ancora stato dato
l’esecutivo, volendo aspettare finché l’incrociatore danneggiato
non avesse acceso il fanale azzurro direzionale, come gli era
stato ordinato. Si guardava verso prora, attendendo di vedere
in Pola, e intanto nessuno notava il vero pericolo, che si trovava
sulla sinistra.
Alle 22.25 le vedette avvistarono un razzo very rosso a prora
sinistra, il che indusse Corsi a dire al sottotenente di vascello
Giorgio Parodi “Quello è il Pola”, salvo poi aggiungere, più
dubbioso, “Ma quello le sembra proprio il nostro segnale di
riconoscimento?” al che Parodi rispose che il segnale gli
sembrava differente. In realtà era davvero un razzo del Pola, ma
quest’ultimo non era solo.
Intanto, Cattaneo aveva ordinato di stare pronti a diminuire la
velocità; lo Zara accennò una breve accostata a sinistra e
cominciò ad effettuare segnalazioni con il lampeggiatore Donath
azzurro per mettersi in contatto col Pola. Corsi ordinò in sala
macchine di rallentare il numero dei giri, e cominciò una