Page 36 - Zara
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inusuale, non contemplata dalle procedure della Royal Navy per

            il combattimento notturno, e piuttosto  rischiosa, perché
            esponeva ad eventuali attacchi di cacciatorpediniere. Ma di

            cacciatorpediniere, con il Pola, non ce n’erano.

            L’ammiraglio britannico pensò  di trovarsi di fronte alla Vittorio
            Veneto: di conseguenza, ordinò ai suoi cacciatorpediniere di

            scorta            (Stuart ed Havock erano                     a          dritta           delle

            corazzate, Greyhound e Griffin a sinistra) di spostarsi tutti a dritta

            per liberare il  campo di tiro verso  sinistra, mentre 24 cannoni
            da 381  mm –  l’armamento  principale  delle  tre  corazzate  –

            venivano puntati verso il punto in cui il radar della Valiant aveva

            localizzato la nave ignota, pronti ad aprire il fuoco non appena

            fosse stata avvistata con i binocoli.
            Alle 22.23, prima di completare la manovra di spostamento per

            liberare il campo di tiro delle corazzate, lo Stuart (capitano di

            vascello          Hector          Macdonald             Laws         Waller)         segnalò
            urgentissimamente a Cunningham «Unità sconosciuta per 250°

            a 4  miglia di  distanza»  (in  direzione,  cioè,  opposta  rispetto

            al Pola), seguito alle 22.25 da un’altra nave che comunicò «J  –

            300 – 6», cioè «rilevo unità di superficie nemica per rombo 300°
            a distanza 6»: erano le navi del gruppo «Zara», che venivano a

            soccorrere il Pola.

            Prima ancora che il messaggio dello Stuart fosse ricevuto

            sulla Warspite,  comunque,  fu  il  commodoro  John  Hereward
            Edelsten, capo di Stato Maggiore di Cunningham, ad avvistare le

            navi italiane. Mentre tutte le vedette, i  puntatori e gli  ufficiali

            britannici  cercavano  nel  buio  a  sinistra,  dove  il  radar
            della Valiant aveva  localizzato  il  relitto  del Pola,  Edelsten  stava

            tranquillamente controllando l’orizzonte sulla destra, con un

            binocolo, dalla plancia ammiraglio della Warspite. Alle 22.25

            Edelsten disse con calma a Cunningham di aver avvistato due
            grandi incrociatori, preceduti da uno di dimensioni minori, che
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