Page 41 - Zara
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le artiglierie sull’altro incrociatore, osservai la Valiant che
squarciava il suo bersaglio. La sua velocità di tiro mi
impressionò. Non avrei mai creduto che fosse possibile una
cadenza tanto serrata con quei grossi cannoni. La Formidable era
uscita di formazione sulla dritta, ma di poppa
alla Valiant navigava la Barham, anch’essa seriamente
impegnata.
Indescrivibile era lo stato degli incrociatori italiani. Si vedevano
intere torri d’artiglieria e masse di altri pesanti frammenti
turbinare e piombare in mare, e in pochi minuti le navi stesse
furono ridotte a torce fiammeggianti, con incendi che le
divoravano di prora a poppa. Tutta l’azione era durata qualche
minuto”.
La Barham, quando le altre due corazzate avevano aperto il
fuoco, stava ancora accostando – trovandosi in coda – ed aveva
così problemi nell’inquadramento del bersaglio. Dopo aver
colpito l’Alfieri con una prima salva, spostò anch’essa il suo tiro
sullo Zara: sei salve da 381 e sette da 152 mm. Le vampe dei
suoi stessi cannoni misero fuori uso i suoi due proiettori, così la
corazzata dovette affidarsi alle proprie granate illuminanti ed
all’illuminazione fornita dalle altre navi per la punteria ed il
calcolo della distanza di tiro. Da bordo della Barham si vide
lo Zara che accostava a dritta, completamente illuminato dagli
incendi che divampavano a bordo, e parzialmente oscurato dal
fumo. Le fiamme si levavano altissime, al disopra delle
alberature.
L’ammiraglia della Prima Divisione incassò in pochi minuti
quattro salve da 381 mm della Warspite, cinque della Valiant e
sei della Barham; su di esso si abbatterono tra gli 84 ed i 102
proiettili ad alto esplosivo del peso di una tonnellata l’uno, senza