Page 40 - Zara
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qualche reazione (solo una mitragliera pesante da 37 mm fece in
tempo a sparare), l’ammiraglia della I Divisione fu trasformata in
un relitto in fiamme.
La luce del proiettore aveva mostrato ai britannici che gli
incrociatori italiani avevano i cannoni per chiglia, in posizione di
riposo; poi la Warspite aveva aperto il fuoco prima, da distanza
compresa tra i 2650 ed i 3500 metri, e subito dopo anche
la Valiant e la Barham: ventiquattro cannoni da 381
mm riversarono una valanga di fuoco sui due incrociatori della I
Divisione. L’accensione dei proiettori, la moltitudine di proiettili
illuminanti e le esplosioni dei colpi di grosso calibro
sbalordirono e stordirono gli equipaggi degli incrociatori, non
lasciando loro – in quei pochi secondi – il tempo di abbozzare
una reazione.
Il Fiume fu il primo ad essere centrato e devastato dai tiri
dell’artiglieria nemica; lo Zara ne seguì la sorte poco dopo.
Dopo aver sparato due salve da 381 contro il Fiume,
la Warspite cambiò bersaglio ed iniziò a tirare sullo Zara, che
aveva su rilevamento 186°, illuminato a giorno da proiettori ed
illuminanti. Da una distanza di 3200 metri, la nave britannica
sparò una prima salva di otto proiettili da 381 mm, che caddero
a cavallo dello Zara; la maggior parte andò a segno. Seguirono
altre tre salve da 381 della Warspite, mentre anche la Valiant,
sparata una prima salva sul Fiume, passava subito alla
sventurata nave di Cattaneo: la Valiant fece fuoco su di essa con
tutti i cannoni, tirando cinque bordate di 6-8 colpi da 381 in poco
più di tre minuti, da una distanza compresa tra 2950 e 3500
metri. A partire dalla seconda salva, parecchie andarono a
segno: il 75 % dei proiettili sparati, secondo l’apprezzamento
britannico. Cunningham ricordò poi “(…) La Valiant che era di
poppa a noi, aveva aperto il fuoco nello stesso tempo. Anch’essa
aveva trovato il proprio bersaglio, e, quando la Warspite ingaggiò