Page 33 - Zara
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anche conto che la scarsa visibilità avrebbe potuto dar luogo ad
errori di riconoscimento con i cacciatorpediniere, se fossero stati
posizionati a proravia, e specialmente sarebbe stata d’intralcio al
tiro degli incrociatori in caso d’incontro con le unità britanniche.
Inoltre non solo Iachino, ma anche Cattaneo sottovalutava i
tempi e l’entità della minaccia cui andava incontro: riteneva che
avrebbe avuto a che fare soltanto con incrociatori e
cacciatorpediniere, non corazzate, e che l’incontro si sarebbe
verificato molto più tardi, quando il Pola fosse già stato preso a
rimorchio, ed i cacciatorpediniere sarebbero stati disposti
tutt’attorno agli incrociatori per proteggerli su tutti i lati.
La Commissione d’Inchiesta Speciale sulla perdita dello Zara,
istituita nel 1946 e composta dagli ammiragli Silvio Salsa,
Wladimiro Pini e Gino Ducci (presidente), giudicò che sarebbe
stato opportuno che la I Divisione fosse preceduta dai
cacciatorpediniere, ma anche che ciò avrebbe potuto portare a
pericolosi equivoci con il Pola, avrebbe richiesto l’effettuazione
del segnale di riconoscimento (che sarebbe stato meglio evitare,
non essendo sicuro dove fossero le navi nemiche) ed avrebbe
fatto perdere altro tempo prezioso. La CIS osservò anche che
Iachino, sebbene informato dalla formazione assunta da
Cattaneo, non ebbe nulla da dire al suo sottoposto.
Criticata sarebbe stata, in seguito, anche la decisione di
Cattaneo di concedere agli equipaggi delle sue navi, durante la
navigazione verso il Pola, di iniziare a fruire dei turni di riposo.
D’altra parte, tenerli ai posti di combattimento sarebbe servito a
poco, visto che non erano stati addestrati al combattimento
notturno; ma un più vigile servizio di vedetta avrebbe
certamente giovato.
Alle 21.06 Cattaneo trasmise a tutta la Divisione il messaggio «Si
inverte la rotta per andare ad assistere il POLA»; alle 21.24