Page 31 - Zara
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dell’inversione di rotta, non ordinò loro di portarsi a proravia di
questi ultimi, dato che per portarsi nuovamente in testa allo
schieramento i cacciatorpediniere del capitano di vascello
Toscano avrebbero dovuto incrementare considerevolmente la
velocità, consumando così più carburante. Secondo l’aiutante di
bandiera Raffaelli, dopo l’inversione di rotta i cacciatorpediniere
rimasero indietro rispetto agli incrociatori, perciò Cattaneo,
dopo aver ordinato 22 nodi agli incrociatori, impartì alla IX
Squadriglia l’ordine di serrare le distanze alla massima velocità; i
cacciatorpediniere svilupparono la massima velocità possibile,
ma non ridussero comunque le distanze fino a quando, più
tardi, Zara e Fiume ridussero la velocità a 12 nodi.
Il comandante del Carducci, capitano di fregata Ginocchio, tentò
con la sua nave di portarsi in testa alla formazione, assieme agli
altri cacciatorpediniere, ma – quando stava già per superare gli
incrociatori – venne contattato dallo Zara, che ordinò ai
cacciatorpediniere di posizionarsi a poppavia degli incrociatori;
sorpreso da tale decisione, Ginocchio chiese conferma, che
giunse dopo cinque minuti.
Cattaneo fu in seguito molto criticato per la formazione che
assunse con le sue navi, posizionando la IX Squadriglia a
poppavia degli incrociatori, invece che a proravia di questi ultimi:
se i cacciatorpediniere fossero si fossero trovati in posizione di
scorta avanzata notturna (4 km a proravia degli incrociatori, con
un intervallo di 2 km tra ogni cacciatorpediniere), forse le cose
sarebbero poi andate diversamente. Tutti gli storici, per decenni,
e molti ancora oggi, sostengono che l’ordine di Cattaneo di
posizionare la IX Squadriglia a poppavia degli incrociatori
infrangesse le regole prescritte nella Regia Marina per la
navigazione notturna in tempo di guerra, che prevedevano
invece che i cacciatorpediniere venissero posizionati a proravia
delle navi maggiori, per formare uno schermo difensivo. Più