Page 8 - Urasciek
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tre segnali luminosi verdi, evidentemente segnali di
riconoscimento. Domenico Di Serio si trovava in quel
momento in camera di manovra; quando le vedette
smontanti scesero dalla plancia per il cambio della
guardia, Di Serio chiese ad una di esse che tempo
facesse, e questi rispose “Fa freddo, c'e' nebbia e non si
vede ad un palmo dal naso”. Prima ancora che la vedetta
avesse finito di parlare, venne dato l’allarme; dalla
torretta vennero chiesti i segnali di riconoscimento, che
proprio Di Serio preparava giornalmente con lampade di
vari colori. L’Uarsciek effettuò i segnali prescritti, ma non
ottenne risposta.
Divenuto evidente che la nave avvistata era nemica,
diretta verso Malta, e trovandosi l’Uarsciek in posizione
favorevole per un attacco, il comandante Arezzo della
Targia ordinò subito di lanciare contro le navi nemiche
due siluri dai tubi di poppa (tubi 5 e 6), dopo di che
ordinò l’immersione rapida per disimpegnarsi,
assumendo rotta di allontanamento. Mentre il
sommergibile scendeva in profondità, vennero sentite a
bordo due forti esplosioni, che indussero l’equipaggio a
ritenere erroneamente di aver colpito una delle navi
nemiche. Non vennero sentiti scoppi di bombe di
profondità (ma siccome i siluri non avevano colpito, è
possibile che le due forti esplosioni avvertite a bordo
fossero in realtà proprio cariche di profondità), mentre si
sentiva sullo scafo il rumore del sonar delle navi
avversarie intente nella ricerca.