Page 38 - Urasciek
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alla cui apertura ero addetto. Stringendo tra le mani il
volantino del portello, fui sorpreso dal fatto che per svitarlo
non occorreva la solita forza, infatti, la sua apertura
avvenne in modo violento ed improvviso, ragion per cui
venni espulso all’esterno, dalla pressione dell’aria interna,
ribaltandomi con i piedi verso l’alto. Mi ritrovai sul lato
sinistro della coperta fra il portello e la torretta. La coperta
era immersa, quando mi accorsi che stavo scadendo verso
poppa. Istintivamente cercai appiglio sulla coperta e con la
mano sinistra mi aggrappai ad un galletto del coperchio
della riservetta sinistra, così evitai di essere trascinato,
dall’acqua, in mare. La coperta non era ancora emersa
completamente quando, dalla direzione delle ore quattro, la
torretta fu investita da un fascio di luce seguito da un
nutritissimo fuoco di proiettili con traccianti verdi. Protetto
dalla torretta, attendevo smarrito e spaventato da quanto
stava accadendo, quando udii la voce del Comandante che
ordinava l’affondamento del battello. “Non abbandonate il
battello – Affondate il battello” ripeteva il Comandante
colpito. Il fuoco durò pochissimo, anche il fascio di luce
cambiò direzione. Si stabilì una penombra. Udii anche le
grida provenienti dalla zona poppiera della coperta. Distinsi
chiaramente la voce del Capo Battilana che esortava ad
arrendersi: “Ci fanno fuori tutti!”, urlava. In quel preciso
istante il battello sbandò gradualmente sulla sua sinistra di
circa 90; in seguito ad una leggera collisione con la fiancata
dritta della Nave nemica. A causa di tale sbandamento ero
scivolato in mare, per caso fortuito fui trattenuto dalla
ringhiera verticale di protezione per cui, appena il battello