Page 34 - Urasciek
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Affondata la preda, a Thornton ed agli uomini
            del Petard rimase come trofeo la bandiera di


            combattimento dell’Uarsciek (evidentemente c’erano a

            bordo più bandiere, considerato il racconto di Michele

            Caggiano). Quando il Petard ed il Vasilissa

            Olga raggiunsero Malta, alle 16.15 del 15 dicembre,

            trovarono ad attenderli una numerosa folla di civili

            maltesi, apparentemente al corrente, chissà come,

            dell’azione che li aveva avuti per protagonisti; scrive Reg

            Crang nel suo diario: “Quando il comandante ordinò di

            sventolare la bandiera italiana, [la folla] eruppe in rumorose

            acclamazioni. Ma molti di noi non se la sentivano di

            compiacersi per il nostro successo. Non credo che

            dimenticherò mai le grida di ‘Aiota’ [aiuto] degli uomini che

            annegavano”. Nel diario di guerra della Mediterranean


            Fleet venne annotato che “la distruzione dell’U-
            Boat [sic] italiano Uarsciek da parte del Petard e del Queen


            Olga il 15 dicembre a sudest di Malta è particolarmente

            incoraggiante. Esso [l’Uarsciek] era stato il

            primo [sommergibile dell’Asse] ad apparire nel

            Mediterraneo orientale da qualche tempo a questa parte”. Il
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