Page 6 - Trento
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reduce poche ore prima da un fallito attacco contro la
corazzata Littorio; alle 09:10 il battello britannico lanciò
due siluri contro l'incrociatore immobile, colpendolo a
prua sotto la seconda torre dei cannoni e provocando
l'esplosione di un deposito delle munizioni. La nave si
inclinò a sinistra ed affondò rapidamente di prua, mentre
i tre cacciatorpediniere cercavano inutilmente di
attaccare il sommergibile britannico; dei 1.151 membri
dell'equipaggio, 602 furono recuperati dalle unità
italiane, molti dei quali feriti. Il comandante
del Trento capitano di vascello Stanislao Esposito e il
comandante in 2º capitano di fregata Carlo Cacherano
d'Osasco, periti entrambi nell'affondamento, furono
decorati rispettivamente con una medaglia d'oro al valor
militare alla memoria il primo e una croce di guerra al
valor militare il secondo.
Ritirata
Informato dell'uscita in mare della flotta italiana, intorno
alle 01:45 del 15 giugno Vian decise di invertire
temporaneamente la rotta del convoglio in modo da
ritardare l'incontro con le unità nemiche, permettendo
così agli attacchi aerei ed ai sommergibili di ridurne il
numero e forse di indurle a ritirarsi; il convoglio era stato
costantemente seguito dai ricognitori notturni dell'Asse
che ne segnalavano la posizione tramite razzi luminosi, e
mentre procedevano con l'inversione di rotta alcune
unità si ritrovarono isolate, venendo subito attaccate da
un gruppo di motosiluranti tedesche circa 90 miglia a