Page 5 - Trento
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La squadra italiana fu avvistata dai ricognitori aerei
britannici poco dopo la sua partenza, e costantemente
seguita per tutto il suo tragitto. Poco prima dell'alba del
15 giugno arrivò il primo attacco dei velivoli di base a
Malta: nove aerosiluranti Bristol Beaufort attaccarono
verso le 05:15 la squadra degli incrociatori italiani, che
navigava in testa alla formazione; gli
incrociatori Gorizia e Garibaldi evitarono i siluri a loro
diretti con una serie di violente accostate, ma
l'incrociatore Trento fu colpito in pieno sul lato
di dritta da un aerosilurante che era riuscito a portarsi a
soli 200 metri dallo scafo. Il siluro incassato
dal Trento aprì un vasto squarcio nello scafo provocando
l'allagamento del locale caldaie di prua ed un incendio a
bordo, mentre le infiltrazioni di acqua di mare
raggiunsero anche il locale caldaie di poppa
provocandone lo spegnimento; completamente
immobilizzato il Trento fu quindi lasciato indietro da
Iachino con la scorta dei tre cacciatorpediniere Antonio
Pigafetta, Saetta e Camicia Nera.
Intorno alle 09:00 l'incendio a bordo fu domato ed
iniziarono le operazioni perché l'incrociatore potesse
essere preso a rimorchio dal cacciatorpediniere Pigafetta,
mentre un rimorchiatore di salvataggio dirigeva sulla
zona per portare aiuto. L'alta colonna di fumo sollevata
dall'incendio aveva però richiamato l'attenzione di tre
sommergibili britannici che incrociavano nello Ionio: il
primo a giungere sul luogo del siluramento fu l'HMS P35,