Page 7 - Folgore
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inviato dal Da Recco alle 00.30, aveva abbastanza elementi per

            poter decidere: e infatti decise a mezzanotte di tornare indietro,
            dirigendo prima per Palermo e poi per Trapani); per l’«H»

            sembrava già troppo tardi. Gli ordini di dirottamento dei

            convogli venivano di solito eseguiti solo 30-45 minuti dopo
            essere stati impartiti, a causa dei tempi necessari alla

            trasmissione e ricezione ed alle manovre; ciò comportava che un

            ordine che il convoglio «H» invertisse la rotta avrebbe fatto sì

            che la Forza Q lo raggiungesse proprio mentre era in corso la
            manovra per invertire la rotta, cioè proprio in un momento di

            massimo disordine, in cui il convoglio sarebbe stato preda più

            facile. Rischio per rischio, si preferì che il convoglio proseguisse

            almeno in formazione corretta e quindi non furono ordinati
            cambiamenti di rotta.

            La formazione era così articolata: i mercantili procedevano su

            due colonne parallele, formando i quattro vertici di un quadrato
            di lato 800 metri; la colonna di dritta era costituita da Puccini (in

            testa) e KT 1 (in coda), quella di sinistra da Aventino (in testa)

            ed Aspromonte (in coda). Sui lati, alla stessa altezza dei mercantili

            di coda ed a 1500 metri di distanza da loro, c’erano sulla dritta
            il Camicia Nera e sulla sinistra la Clio; a prora dritta della Puccini,

            a 1700 metri di distanza, si trovava la Procione, ed a prora

            sinistra dell’Aventino, ad eguale distanza, il Da Recco.

            Il Folgore procedeva in coda al convoglio, a 1000 metri a
            poppavia di Aspromonte e KT 1, equidistante dalle due navi. La

            velocità del convoglio era di dieci nodi, la rotta di 245°.

            Prima di salpare, il caposcorta Cocchia aveva diramato un ordine
            d’operazione che prevedeva che in caso di attacco da parte di

            navi nemiche la scorta le avrebbe attaccate, impegnandole a

            fondo e coprendo con cortine nebbiogene i mercantili, che

            avrebbero dovuto allontanarsi più rapidamente possibile;
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