Page 3 - Folgore
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(piroscafi Arlesiana, Achille Lauro, Campania, Menes e Lisboa) e

            cinque navi scorta (le
            torpediniere Sirio, Groppo, Orione, Pallade ed Uragano) era

            diretto da Napoli verso la Tunisia, il «C» con tre trasporti

            (piroscafi Chisone e Veloce e cisterna militare Devoli) e quattro
            torpediniere per la scorta (Lupo, Ardente, Aretusa e Sagittario)

            procedeva da Napoli verso Tripoli, ed il «G» (nave

            cisterna Giorgio scortata dal cacciatorpediniere Lampo e dalla

            torpediniera Climene) era in rotta da Palermo a Tunisi.
            I comandi britannici non erano all’oscuro di questi movimenti, e

            si erano preparati di conseguenza. Sino a quel momento il

            traffico con la Tunisia non era stato granché disturbato, perché

            gli Alleati avevano preferito concentrarsi sulla distruzione degli
            ultimi convogli per la Libia e necessitavano di tempo per

            riorganizzare le loro forze nel Nordafrica francese appena

            occupato; ma ora le cose sarebbero cambiate. A Bona, in
            Algeria, era stata costituita una forza navale leggera incaricata,

            come la Forza K aveva fatto un anno prima, di compiere

            scorrerie ai danni dei convogli italiani: la Forza Q. Questa

            formazione era composta da tre incrociatori leggeri,
            l’Aurora (nave di bandiera del viceammiraglio C. H. J. Harcourt)

            che proprio della Forza K era un reduce (il suo comandante,

            capitano di vascello William Gladstone Agnew, era stato il

            comandante della Forza K nel 1941), il Sirius (capitano di vascello
            Patrick William Beresford Brooking) e l’Argonaut (capitano di

            vascello Eric William Longley Longley-Cook), e da due

            cacciatorpediniere, il Quiberon (della Marina australiana, al
            comando del capitano di fregata Hugh Walters Shelley

            Browning) ed il Quentin (capitano di corvetta Allan Herbert Percy

            Noble).

            Nel pomeriggio del 1° dicembre si erano susseguiti gli
            avvistamenti dei convogli italiani da parte dei ricognitori
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