Page 11 - Folgore
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a Folgore e Clio: la forza attaccante era di entità tale che si
rendeva necessario impiegare tutte le siluranti a disposizione
per il contrattacco.
Dato che la Forza Q era a nord del gruppo principale del
convoglio (formato da Folgore, Aspromonte, Puccini e Clio),
il Folgore si veniva anzi a trovare, insieme al Camicia Nera, nella
posizione tattica più favorevole all’attacco silurante.
Il comandante Bettica non attese neppure l’ordine di
contrattacco del caposcorta (che lo raggiunse qualche secondo
dopo): non appena vide le vampe dei primi colpi tirati dalle navi
britanniche contro il KT 1, lanciò la sua nave all’attacco.
Alle 00.47 il Folgore lanciò una prima salva di tre siluri, verso
sinistra, da 1000-1500 metri (a dirigere il lancio fu il tenente del
Genio Navale Vincenzo Berler); il bersaglio era l’Aurora, che fu
però mancata. Dopo aver comunicato il lancio al Da Recco ed
aver accostato a dritta per disimpegnarsi, il cacciatorpediniere si
accorse della presenza del Sirius, che aveva puntato un
proiettore contro un mercantile: interruppe allora la manovra di
disimpegno, virò nuovamente a sinistra ed alle 00.50.30 lanciò
tre siluri contro il Sirius. Ritenendo – in errore – di averne messi
a segno due (in realtà nessuno aveva colpito il bersaglio),
il Folgore riferì al Da Recco del nuovo lancio, proseguì l’accostata
a sinistra e prese rotta di allontanamento verso est/sudest,
aprendo al contempo il fuoco con i propri cannoni. Ciò destò
tuttavia la violenta reazione della Forza Q: dalle 00.52 alle 00.55
l’Argonaut sparò ben undici salve sul Folgore con i suoi cannoni a
tiro celere; alle 00.59 anche l’Aurora tirò contro il
cacciatorpediniere, centrandolo ed incendiandolo.
Nel giro di qualche minuto, il Folgore venne centrato da nove
proiettili da 133 mm, e poi da altri ancora, da 133 e da 152 mm. I
colpi giunti a bordo scatenarono diversi incendi, falcidiarono
l’equipaggio e causarono danni gravissimi in parti vitali della