Page 15 - Folgore
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galla benché divorata dagli incendi, sarebbe stata finita il giorno
seguente dal Camicia Nera, nell’impossibilità di rimorchiarla.
L’Aspromonte, che in un primo momento sembrava essere
riuscito a sottrarsi al massacro, venne poi raggiunto,
cannoneggiato dall’Aurora ed affondato all’1.29.
Il Da Recco, andato con decisione al contrattacco, venne
individuato e cannoneggiato all’1.35 dal Sirius, dal Quiberon e
dal Quentin: il suo deposito munizioni prodiero deflagrò,
devastando la nave ed uccidendo od ustionando più di metà
dell’equipaggio. Nonostante i danni tremendi, la nave non
affondò.
Completata la propria opera di distruzione, la Forza Q si
allontanò dal luogo dello scontro, assumendo rotta per Bona. Le
navi britanniche non avevano subito alcun danno nel
combattimento; durante la navigazione di rientro, invece,
subirono la perdita del Quentin, affondato da aerosiluranti
tedeschi.
Le perdite umane nello scontro, da parte italo-tedesca, furono
terribili: in tutto morirono 2200 uomini. Oltre ai 124 morti
del Folgore, persero la vita in combattimento od in mare 1527
dei 1766 soldati imbarcati su Aventino e Puccini, 118 uomini
del Da Recco, 41 militari dell’Aspromonte (iscritto nei ruoli del
naviglio ausiliario dello Stato), 3 della Procione e circa 400 tra
marittimi civili o militarizzati dei mercantili e personale tedesco
del KT 1. Tra tutte le battaglie navali combattute nel
Mediterraneo, solo quella di Capo Matapan fu più sanguinosa.
Il mattino seguente, le acque del banco di Skerki si riempirono di
navi soccorritrici, impegnate nell’assistenza alle unità
danneggiate e nel salvataggio dei naufraghi.
I cento sopravvissuti del Folgore, insieme a dieci dell’Aventino ed
a tredici cadaveri di uomini del cacciatorpediniere (tra cui quello