Page 16 - Urasciek
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ad essere abbandonato dall’equipaggio e, come era logico, il

            Petard proseguì il fuoco, non per uccidere i naufraghi, ma

            per costringerli ad affrettare l’abbandono della loro nave”),

            altri autori ritengono che Thornton abbia commesso un

            grave eccesso, uccidendo uomini che stavano tentando

            di arrendersi. Anche in quest’ottica andrebbe collocato

            l’ordine di Thornton ai suoi mitraglieri, ripetuto due volte,

            di riaprire il fuoco: questi ultimi avrebbero esitato ad

            eseguirlo perché, a differenza del loro comandante,

            ritenevano che i sopravvissuti stessero ormai


            arrendendosi e che non fosse necessario ucciderli.

            L’opinione secondo cui il comportamento di Thornton

            avrebbe rappresentato un “eccesso” sembra infatti

            condivisa anche da diversi membri dell’equipaggio

            del Petard, a partire dal medico di bordo William

            Prendergast e dal radiotelegrafista Reg Crang, nonché da

            vari superstiti dell’Uarsciek. Di diverso avviso appare

            invece un altro marinaio del Petard, Trevor Tipping, che in

            un’intervista rilasciata nel dopoguerra affermò invece di

            ritenere completamente giustificata l’azione di fuoco

            del Petard, dato che gli uomini usciti in coperta

            sull’Uarsciek stavano correndo verso il cannone: “La

            questione era, o noi o loro. Meglio loro che noi”.

            Rispondendo ad una domanda specifica, Tipping

            aggiunse anche che Prendergast era rimasto


            impressionato da quello che aveva visto perché era un

            medico entrato da poco tempo in Marina, e che

            “L’opinione di un medico sulla guerra è diversa da quella

            di un combattente”; secondo Tipping, il resto
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