Page 8 - Attendolo
P. 8

allagare il deposito munizioni poppiero, per evitare

            esplosioni.

            Il comandante della nave, capitano di vascello Mario

            Schiavuta, era tra quanti erano stati uccisi dalle bombe o

            soprattutto dalle schegge, che provocarono una vera

            carneficina tra gli uomini radunati sui ponti scoperti; era

            morto anche il suo attendente, marinaio Giocondo

            Vianello, da Arenzano. Avevano perso la vita anche il

            comandante in seconda, capitano di fregata Ugo

            Mazzola, ed il direttore di macchina, maggiore del Genio


            Navale Eugenio Santoboni.

            Verso le 20, estinte le fiamme, si iniziò a svuotare i

            depositi munizioni poppieri, ed a provvedere ad altre

            urgenti necessità.

            Pur privato del proprio comandante, l’equipaggio

            dell’Attendolo si prodigò per sei ore (il bombardamento

            terminò alle 17.28, i soccorsi “esterni” giunsero soltanto

            dopo un’ora) nel tentativo di salvare la propria nave, che

            era lievemente appoppata (la poppa era più bassa

            sull’acqua di un metro) e leggermente sbandata a dritta

            (3°-4°) ma ritenuta in assetto non pericoloso.

            L’equipaggio puntellò le paratie danneggiate, svuotò i

            locali allagati, cercò di bilanciare lo sbandamento;

            sembrò che l’Attendolo sarebbe sopravvissuto anche

            questa volta, ma alle 21.17 un nuovo allarme aereo – per


            giunta rivelatosi poi un falso allarme – costrinse ad

            interrompere i lavori e l’esaurimento dei locali allagati, e

            mandò tutto in fumo: le squadre che lavoravano al

            salvataggio della nave e le navi che assistevano
   3   4   5   6   7   8   9   10   11   12   13