Page 7 - Attendolo
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pochi minuti, la VII Divisione venne posta fuori
combattimento per i mesi a venire.
Dei tre incrociatori, l’Attendolo ebbe la sorte peggiore:
una o due bombe da 454 kg caddero tra la sala macchine
e le sale caldaie poppiere (cioè tra il tripode e la torre
numero 3 da 152 mm), all’altezza del complesso da
100/47 di poppa dritta, distruggendo gran parte di quella
zona della nave – si aprì un vero e proprio cratere –,
provocando allagamenti (vi erano gravi danni sotto la
linea di galleggiamento) e scatenando violenti incendi
nella zona poppiera, che si ritrovò isolata dal resto della
nave. Altre bombe caddero in mare a brevissima
distanza, causando ulteriori danni, senza contare quelli
causati dalla miriade di schegge che investì la nave, con
effetti devastanti soprattutto sull’equipaggio.
L’allagamento del quadro del gruppo diesel generatori di
poppa e l’avaria di quello di prua misero fuori uso
entrambi i gruppi diesel generatori, lasciando la nave
senza energia elettrica proprio nel momento del bisogno;
la mancanza di vapore impediva di usare anche i
turbogeneratori. La maggior parte dell’equipaggio non
morto o ferito era rimasto a prua, tagliato fuori dalla
zona più danneggiata.
I servizi di sicurezza si misero subito all’opera e
riuscirono a domare le fiamme (opera che poté essere
espletata soltanto mediante mezzi esterni, per via della
mancanza di energia elettrica; altre unità cercarono di
fornire all’Attendolo anche energia elettrica, ma senza
successo) entro le 19.30, provvedendo intanto ad