Page 2 - Attendolo
P. 2

Porto di Napoli


              Affondamento dell'Incrociatore Attendolo



            Ultimati i lavori di riparazione, l’Attendolo rientrò in

            servizio il 2 o 3 dicembre 1942. Faceva ancora parte della

            VII Divisione, che comprendeva in quel periodo


            il Montecuccoli e l’Eugenio di Savoia; i tre incrociatori erano

            tutti ormeggiati di poppa alla calata Porta di Massa, nel

            porto di Napoli, in modo da massimizzare l’uso delle

            poche reti parasiluri disponibili e degli apparati per

            l’annebbiamento artificiale. Nel porto si trovavano anche

            diverse altre unità, comprese le tre moderne corazzate

            della IX Divisione (Littorio, Vittorio Veneto e Roma) ed

            il Bolzano, in riparazione dopo i danni riportati a Mezzo

            Agosto.

            La IX Divisione era stata trasferita a Napoli da poco, in

            vista di un suo possibile utilizzo contro il naviglio Alleato

            nelle acque del Nordafrica francese, dove continuavano a

            sbarcare truppe e materiali in seguito all’operazione

            «Torch».

            Una tale concentrazione di navi in un solo porto, però,


            era estremamente pericolosa in caso di bombardamento
            aereo. Gli ammiragli Alberto Da Zara (comandante della


            VII Divisione), Wladimiro Pini (comandante del

            Dipartimento Militare Marittimo del Basso Tirreno) ed

            Angelo Iachino ne discussero lungamente tra di loro e

            con Supermarina, ma senza costrutto. Anche il

            comandante della Luftwaffe Hermann Göring, recatosi in

            visita in Italia, nel visitare il porto di Napoli la sera del 2
   1   2   3   4   5   6   7