Page 44 - Urasciek
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Alle 01.15 udimmo gli scoppi di 4 spolette, vicinissime, e
subito dopo le 4 bombe. Il sommergibile sbando': questa
volta i danni erano ingenti. Torno' il buio, dagli astucci degli
assi portaeliche l’acqua comincio' a filtrare nelle sentine.
Dopo aver ricaricato gli interruttori, l'illuminazione torno',
anche se molte lampade erano rotte. Dovevamo salire a
quota meno profonda. Il nemico ci segiuva con il suo
peritero e se ci avesse sganciato ancora qualche bomba,
avrebbe potuto essere la fine.
I destini nostro e del battello erano nelle mani del
Comandante. Gli inglesi pensavano che per noi fosse finita,
ma lui non era di questo parere. Riuni' in camera di
manovra tutti i graduati per dar loro ordini e consigli. Il
direttore di macchina disse "Comandante possiamo
rimanere in queste condizioni per poco tempo. O
emergiamo, oppure e' la fine per tutti, perche' l'acqua
continua a entrare e appesantisce ulteriormente il battello."
Il Comandante aveva poco tempo per decidere il da farsi e
appariva pensieroso: morire tutti o affrontare il
combattimento? Infine, chiamo' tutto il personale in camera
di manovra e disse : "Affrontiamo il nemico".
Io ero presente e assistetti a questi eventi con un'ansia
terribile. Quando gli addetti alle armi si furono sistemati in
torretta, venne l'ordine secco di emergere. In superficie ci
trovammo in mezzo a quattro unita' nemiche che
cominciarono subito a mitragliarci. Sentivo le raffiche che
battevano tutto lo scafo del battello. Le nostre mitragliere
erano fuori dalle loro custodie, una puntata verso l'alto e
l'altra verso il nemico ma, come del resto il cannone, non