Page 16 - Bande Nere
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In condizioni anche peggiori era Paolo Puglisi: quando
venne recuperato dalla Libra (dopo cinque ore trascorse
in acqua, secondo il suo ricordo), era completamente
ricoperto di nafta, che per la lunga immersione gli aveva
anche causato lesioni e irritazione della pelle su tutto il
corpo; al momento del salvataggio perse i sensi e venne
deposto in mezzo alle vittime, perché sembrava morto. Si
svegliò tra la sorpresa dei soccorritori; era in stato
confusionale, non ricordava nulla ed era completamente
accecato dalla nafta che gli era entrata negli occhi.
All’arrivo a Messina, ricordò poi Puglisi, la sua infermità
non venne riconosciuta ed anzi, incredibilmente, venne
incarcerato, ma dopo qualche giorno venne rilasciato e
mandato a casa, mentre ad essere punito fu chi aveva
disposto il suo arresto. Puglisi ricominciò a vederci
soltanto un mese dopo.
Guido Piccinetti ed il cugino vennero tratti in salvo (dal
cacciatorpediniere Maestrale, secondo il ricordo di
Piccinetti; ma non sembra in realtà che questa nave
abbia partecipato ai soccorsi) dopo quelle che a lui
parvero otto o nove ore trascorse in acqua. Dopo le
prime cure a bordo della nave soccorritrice, Piccinetti
venne portato a Messina e ricoverato nell’ospedale
militare Regina Margherita, dove rimase una decina di
giorni. Una volta dimesso, ebbe una breve licenza a casa
e poi venne destinato alla polveriera di Malcontenta,
vicino a Venezia. Piccinetti sarebbe stato catturato dai
tedeschi dopo l’armistizio e deportato in Germania, ma