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miglia a sud di Stampalia per la loro puntata offensiva; la Vittorio

            Veneto e  la  III  Divisione,  insieme  alla  XII  e  XIII  Squadriglia
            Cacciatorpediniere (sette unità), avrebbero invece dovuto

            raggiungere le acque di Gaudo, a sud di Creta, per compiervi

            una scorreria. Entrambi i gruppi erano incaricati di attaccare i
            convogli britannici in navigazione tra la Grecia e l’Egitto

            (nell’ambito dell’operazione britannica «Lustre»), se in condizioni

            di superiorità, per poi fare rapidamente alle  basi ritorno dopo

            aver inflitto il  maggior danno possibile. Qualora fossero state
            avvistate  da  superiori  forze  avversarie  prima  di  arrivare  nelle

            acque  di  Creta,  le  navi  italiane  avrebbero  dovuto  abortire

            l’operazione, venendo a mancare la sorpresa.


            L’idea della puntata offensiva  in Egeo era sorta a seguito del

            convegno di Merano, svoltosi il 13-14 febbraio 1941 tra i vertici

            delle Regia Marina e della  Kriegsmarine. Il capo di Stato
            Maggiore  della  Kriegsmarine,  ammiraglio  Erich  Raeder,  aveva

            evidenziato l’atteggiamento prettamente difensivo fino ad allora

            tenuto dalla Marina italiana  –  uscite in mare infruttuose  o

            scontri terminati  senza  vincitori né  vinti,  e  ancor peggio
            combattimenti di minore entità sfociati in sconfitte per le unità

            italiane, l’ancor vicina “notte di Taranto” e la brutta figura del

            bombardamento navale di Genova – ed invitato il capo di Stato

            Maggiore della Regia Marina, ammiraglio Arturo Riccardi, ad
            improntare le operazioni future ad una maggiore aggressività,

            sia  a  sostegno  del  trasferimento  in  Libia  dell’Afrika  Korps  (in

            corso in quel momento) che a contrasto dei convogli che
            trasportavano  truppe  e  rifornimenti  britannici  dall’Egitto  alla

            Grecia;        in     particolare,         aveva       suggerito         incursioni         nel

            Mediterraneo orientale con le veloci e potenti corazzate classe

            Littorio.  Riccardi  aveva  respinto  le  richieste  tedesche,
            motivandole con l’insufficienza della copertura aerea; il capo
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