(Dal
Libro del Mak P)
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IO A VENEZIA HO IL MOVIMENTO
E anche oggi ce l'ho fatta: meno male! Avevo i pantaloni
un po' impolverati e un buco nei guanti, ma l'ho fatta franca. Beh! Dunque,
dove vado? Gloria farà una festicciola a casa sua, mi ha detto
Paolo che ci saranno anche Lilli, Daniela, Gabriella... no, stasera voglio
un po' cambiare, sempre da loro ci faccio la figura dello bafatore. Però
'è pure Lauretta, s'è fatta carina... No,deciso, vado da
Antonella, lì troverò di certo qualcuno. Busso. Mi aprono
due deliziose ragazze: mi presento, sono pure simpatiche. E lei, scusi,
come si chiama? Elena? Mmmm... Le do la caccia tutta la sera, mi sorride,
beh, sono piaciuto. Un tango rompe l'atmosfera dei lenti, i pasticcini
sono proprio ottimi, per nonparlare del wishky!Piano, piano ragazzi, dopotutto
la divisa...Oh, finalmente, posso invitarla? Scalogna, proprio ora dovevano
mettere il twist! Lo faccio come me lo ha insegnato il Galotone, dice
«ch'è dde vita»!E giù pasticcini!Mi fiondo sul
giradischi, gettono un super-slow e invito quella, come si chiama, scusi?
Grazie, Elena, posso rivederti fuori?
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Come non sapresti?!?!?! Suvvia, allora giovedì
alle sei a S. Luca, verrai?Verrò. Ancora due chiacchiere con Mirella,
come stai? Non ti vedevo da tanto tempo! Non è vero, solo da giovedì
scorso. Ciao, Anna, perché mi strizzi l'occhio? Ah, i soliti saluti
a Guido che è consegnato, va bene.Il tempo è volato, arrivederci
e tante grazie, signorine.No, non tentate di trattenerci nascondendoci
i berretti, sapete quanto volentieri resteremmo...
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IO A VENEZIA NON CONOSCO NESSUNO
Attenti a... dest! Saluto la bandiera, mi volgo verso
Camillo e penso: Libertà. Ciao Camillo, per poche ore non voglio
rivederti. Libertà. Corro verso il vaporetto, mi precipito ma questo
scosta. Libert... acci sua! Attendo il prossimo. Entro a stento, due pedate
mi sporcano i pantaloni: prezzo della libertà e sovrapprezzo del
controllare. S. Marco è sempre lì, non cambia mai.Entro
al «Ridotto»: mi investe una nuvola di fumo, risatine di donne,
due lenti strascicati, una folata di pensieri lontani.I Mori battono e
guardano i nostri appuntamenti.Al S. Marco «Sexy al neon»:
800 lire sono troppe.Al teatro del «Ridotto» i soliti «Discorsi
di Lisia».Un tramezzino di passaggio all'«Americano»,
un'occhiata agli altri cinema, niente di interessante.Piccione kamicaze,
bomba che colpisce a raggio vettore la mia spalla: porta fortuna.Luci
diffuse, grande animazione: schiocco le dita al ritmo dell'orchestrina
del «Quadri».Rialto è sempre su. Birra alla «Pedavena».
Un vaporetto suona il clacson e disperde la nabbia dei miei pensieri.
Perché tutti mi guardano così? Si legge sul mio volto la
tristezza del mio cuore?E' tardi , il vaporetto solca la laguna nera.
Perche' corri, Gigetto, che fretta hai?Ciao Camillo, sei triste anche
tu, perche'?
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IN LICENZA No, non sono dell'Accademia Navale, il Collegio Navale
non è a Livorno, sono in licenza e riparto domani. Ho fatto solo
una crociera, faccio il liceo classico, sì, ci sto volentieri,
d'inverno ci danno le maglie di lana,facciamo anche vela, andrò
all'Accademia, non tengo lo spadino, sono Italiano e non un turco ne marocchino,non
ho il morbillo, sono vaccinato, non sono sbarcato stamattina, sono arrivato
in treno, mia madre è orgogliosa di me , d'accordo, non metterò
più la divisa! Questo vorrei dire a tutte quelle persone che mi
puntano gli occhi addosso per strada e non me li tolgono più finché
il mio berretto non è scomparso dietro il Borsalino dei vecchio
avvocato.
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