Camillo
(Dal Libro del Mak P)
il camillo
Ciao, CAMILLO scusami se ora passo di fretta, senza degnarti di uno sguardo! Lo so che ormai non ci fai più caso, sono passate tante generazioni di allievi sotto il tuo librone dei franchi!
Tu rispondi a tutti col tuo sorriso tipo Gioconda, ma ognuno, guardantodi, capisce subito se la sua franchigia sarà... buona oppure malinconica.
Anche per tè sono passate queste settimane, anche se tu avevi almeno una zampa nell'aria libera e potevi tranquillamente fare le fusa alla leonessa di S. Marco senza che il secondo ti rispedisse dentro.
La prima volta che ti conobbi mi sembrasti troppo militare, colla tua coda di servizio sulle spalle, coll'occhio gamone di tutti i cerberi. Quando potei uscire la prima volta, tanto tempo fa, per guardarti mi cadde la pizza da pivolo in canale!
Tu sogghignasti sotto i baffino e mi fosti tanto antipatico! Quella sera però che rientrai di corsa, col fiato sospeso, fosti tanto buono a smarcarmi sul tuo librone con cinque minuti di meno! Da allora non ho mai dimenticato di farti un saluto con la sinistra, mentre con la destra saluto la bandiera e la sentinella. Ora però corro, scappo via: addio, Camillo, grazie per quel gesto con la zampa, anche se potrei rapportarti per salutare senza berretto!